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Chi trova un amico trova un tesoro
La storia, scritta e illustrata dai bambini di una meravigliosa VB di scuola primaria, presenta infatti una peculiarità: ha una versione “capovolta” per immagini utilizzati nella comunicazione aumentativa e alternativa, uno strumento che ha permesso a insegnanti, educatori, genitori e alunni di interagire in modo più efficace con Paolo.
Enna, giugno 1943, le truppe americane liberano la Sicilia. Il destino del protagonista, ancora bambino, già condizionato dalla guerra e dalla misteriosa scomparsa del padre – catturato dagli inglesi e traferito in India- subisce un ulteriore colpo di coda che ne stravolge l’esistenza e il futuro. Unico imprescindibile riferimento, la figura potente e adorata della madre.
I versi e i pensieri raccolti in questa prima pubblicazione abbracciano periodi significativi della vita vissuta dell’autore. I versi composti per Paolo Borsellino sono stati musicati dal Maestro Mauro Visconti e cantati in polifonia. Sono state altresì musicate: O soave bambinello e Cornamuse suonate, quest’ultima dal Maestro Giovanni Angileri.
La mano dell’autore tratteggia e riempie una linea paziente e sapiente, luminosa e calda, che leggera si posa, al pari di un raggio di sole, sugli affetti tutti che hanno attraversato la sua lunga vita.
Le parole accondiscendono ad un’espressione immediata, attraverso pennellate sicure, ricche in semplicità e candore, ma possenti, come tutto ciò che è istintivo, profondo e particolarmente connaturato in lui.
I miei pensieri di oggi e di ieri, con cui si presenta questa raccolta di poesie, rappresenta un titolo esemplificativo ed esemplare: esso delinea un termine generale di riferimento, in cui si declina la realizzazione della “magia del sogno che si avvera” di generazione in generazione, che è quella dell’Amore.
Lo strano suicidio in Sicilia di Grencio innesca un processo di revisione della vita di Rallo ed Elio che sono i suoi migliori amici. Grencio in effetti è scomparso lasciando alla famiglia e ai suoi amici degli strani messaggi WhatsApp, strani perché possono capirli solo i destinatarI.