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Η ΑΙΛΗ ΚΑΙ ΤΟ ΘΕΜΑΤΙΚΟ ΧΩΡΙΟ ΦΟΥΝΤΡΟ

I bambini hanno la semplicità e il coraggio di chiedere ai genitori tutto, finanche la luna. E i papà e le mamme sono disposti a rubare un pezzetto di cielo pur di vedere i loro figli felici.
Il piccolo Elia in questo racconto chiede un “cane blu” e tutta la famiglia si mette alla ricerca del singolare animale.
Parte da qui un racconto la cui genesi è da un lato unica, dall’altro esemplare poiché testimonia la forza di una famiglia unita che con creatività sfugge ai lockdown, alle zone rosse e arancioni attraverso la scrittura. E quindi: metti una ragazzina, Giada (l’autrice), che in prima media si appassiona alla mitologia greca. Metti un papà che ama la sua famiglia ed è legato al quartiere di Enna dove è nato: Fundrisi. Metti un bimbo che non sta mai fermo e infine una mamma che, come tutte le mamme, per amore asseconda i desideri di tutti. Così è nato questo racconto per ragazzi e non solo.

… in questo girovagare compaiono i luoghi più belli di Enna, vengono raccontate le storie di Demetra, di Fundrò e dei “funnurisani” e si tocca con mano l’amore per Enna.

… dalla prefazione del Prof. Nunzio Saddemi insegnate presso l’Istituto comprensivo “F. P. Neglia – N. Savarese” di Enna
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ISBN: 978-88-32277-37-1
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prefazione di   Francesca Nestler Giordano

In questo scritto Gaetano Vicari presenta una puntuale ricostruzione della storia del quartiere Fundrisi della città di Enna, formatosi sin dal 1396, quanto la gente che abitava il villaggio Fundrò tra Piazza Armerina ed Enna, venne “deportata” a seguito della distruzione del loro villaggio.
L’antica Enna, che allora, nella parte occidentale della montagna era completamente disabitata, accolse questa gente dando vita al quartiere Fundrisi. L’integrazione di questa popolazione fu limitata e lenta. I cittadini indigeni vantavano orgogliosamente delle loro origini e costituivano l’aristocrazia del tempo. Essi per sottolineare la loro superiorità nei confronti dei contadini “trasferiti” a Castrogiovanni, non oltrepassarono mai il punto della città detto BALATA (ora piazza Matteotti), distinguendo gli abitanti con i motti “di sù” e “di giù”.

 

ISBN: 978-88-32277-40-1
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