Lo sviluppo industriale della società del XX secolo è andato generalizzandosi con ritmi sempre più intensi le vertiginosi. Sospinto dall’impulso della civiltà del consumismo, ha trasformato i bisogni individuali, le forme ed i rapporti sociali, il comportamento del singolo e l’organizzazione della società, rivedendo e mutando ordini gerarchici di valori tradizionalmente indiscussi, quale quello della scuola e della famiglia.
La nostra società fa dell’uso e del relativo abuso di sostanze stupefacenti una sua caratteristica peculiare; infatti, oggi, è comunemente ritenuto giusto utilizzare droghe per raggiungere stati mentali “apparentemente positivi”, di qualunque tipo essi siano. E in risposta a ciò, la ricerca scientifica immette sul mercato sostanze stupefacenti sempre più specifiche e mirate ad ottenere tali effetti.
Nel 1932, Burril B. Crohn, un medico americano, diede il suo nome alla malattia descrivendo 14 casi della malattia localizzata nella metà terminale dell’intestino tenue (ileo). Sembra importante sottolineare, nell’eziopatogenesi del morbo di Crohn, gli aspetti di multifattorialità; inoltre, rispetto al rapporto mente-corpo, emerge un quadro di influenza bidirezionale o reciproca.
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