Il passato e la nostalgia, ma anche “la voce interiore” che si manifesta quando siamo in ascolto di noi stessi, sono il leitmotiv di questo libro, attraversato da felici intuizioni espresse con la leggiadria della poesia: ultimo approdo e luogo dell’“altrove” dove il poeta, specchiandosi senza infingimenti, in un gioco infinito di rimandi, dà voce ai perenni interrogativi dell’uomo che oscillano fra angoscia per l’invincibile caducità dell’esistenza e desiderio di eternità.
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