Una delle problematiche che si trova a dover affrontare la scuola è quella che riguarda il suo collegamento con la società, con la cultura, la ricerca e con il mondo del lavoro, nonché con il territorio. Rispetto a questo problema gli specialisti del settore si sono divisi: infatti, da un lato troviamo coloro i quali ritengono che tra scuola e società non debba esserci alcun rapporto, in quanto educare ed istruire sono istanze specifiche che la società delega alla scuola.
I gruppi sono una parte inevitabile dell’esistenza umana. Gli individui, crescono in gruppo (famiglia), apprendono in gruppo (scuola), lavorano sotto forma di gruppo (gruppo di progetto, squadra di macchinisti, consiglio di amministrazione e così via), giocano in gruppo (team, squadra), prendono decisioni in gruppo (dal consiglio di quartiere alle decisioni governative) e naturalmente litigano e combattono in gruppo (bande di strada, eserciti militari).
I processi di globalizzazione ai quali stiamo assistendo hanno un profondo impatto sul mondo, ma anche sulla comunicazione del sapere e sull’acquisizione delle conoscenze e quindi sulle offerte formative presenti all’interno della società. Ci troviamo di fronte ad una vera rivoluzione basata non soltanto sulla crescita dei saperi e sulle corrispondenti applicazioni, ma anche sui mutamenti nei modi di memorizzazione e di trasferimento dei saperi.
Il mercato del lavoro in Italia, oggi più che mai, è al centro delle attenzioni e degli studi di giuristi, politologi, sociologi ed economisti che, ognuno dal proprio settore di competenza, contribuiscono all’analisi di una materia così importante e interessante e che si è evoluta, proprio in questi ultimi anni, in maniera veramente significativa. Studiare i meccanismi e le regole su cui si fonda il mondo del lavoro in Italia.
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