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Profili biografici di personaggi femminili nati o vissuti ed operosi ad Enna dal periodo romano antico (sec. II a.C.) ad oggi. Le biografie sono dotate di numerose appropriate note e contengono parti narrative collegate alle figure illustrate fornite da amici e parenti interpellati dagli autori. Il volume è arricchito da un documentato e pertinente corredo fotografico e si avvale di un’ampia sitografia e bibliografia.
Una valigia di sogni spezzati
Si tratta di una sorta di lungo racconto, ben delineato nel suo disegno strutturale, semplice nello svolgimento delle vicende, vivacizzate da dialoghi snelli, incisivi, e ancor più accattivanti là dove sono espressi in dialetto. La storia su cui è imperniato appare verisimile, specialmente se rapportata ai tempi in cui il testo fu elaborato, e tuttavia per tanti versi ancora attuale nonostante l’annosa distanza temporale.
La misura del tempo tra storia ed arte, scienza e religione, folclore e letteratura
Il tempo e la sua misurazione è l’argomento del presente volume di Rocco Lombardo la cui pubblicazione, promossa dalla Parrocchia San Giovanni Battista di Enna, è generata dal restauro dell’orologio solare della Chiesa di San Domenico eseguito da Mario Arangio su indicazione di Giuseppe Marzilla. L’opera di Rocco Lombardo, dotata di un pertinente e utile glossario di astronomia, affronta, attraverso un excursus storico, il delicato tema del tempo e dei relativi strumenti di rilevazione.
Analisi Storica e restauro
La costruzione di Sant’Agata alla Badia costituì per Vaccarini “un indubbio successo personale ed anche una straordinaria dimostrazione di bravura e competenza tecnica. È un’architettura radicale che impone la presenza e modifica l’intorno. Tuttavia l’architetto ha bisogno del consenso come dell’aria, ed allora l’architettura ha da essere suadente senza per questo rinunciare ad affermare la propria verità.
Storia e progetto per il recupero del Santuario di Milazzo
Capita a volte che il lavoro di restauro del patrimonio storico artistico sia reso difficile e complesso non tanto dalle difficoltà tecniche, che pure esistono, ma dalla necessità culturale di non far perdere, ma piuttosto di “mantenere”, di manu-tenere quella forza pulsante che un luogo possiede in maniera unica e che lo fa diverso dagli altri. Si tratta di tenere “in piedi” non solo le pietre, ma la forza che quelle connette e dà loro forma.