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I principali bisogni dell’anziano istituzionalizzato e la relazione con l’animatore sociale
Il progetto FAMI (Formazione Animazione Monitoraggio Invalidi) si propone come un “manuale del fare” riguardante i principali bisogni dell’anziano istituzionalizzato e alcune delle strategie, che possono essere attuate in fase operativa per rispondere al meglio a questi bisogni. Il libro presenta un insieme di procedure che cresce e si consolida progressivamente nel tempo, fino a diventare “prassi di animazione”.
Un progetto, nato così senza pensarci, che ha cominciato a uscir fuori pian piano, fin quando si è posto dinnanzi a me sempre più chiaro e sempre più ricco di suggerimenti che mi crescevano dentro: da qui ho cominciato a capire che, per placare queste sensazioni, bisognava solamente scriverle. Sensazioni nascoste e molto delicate, che danno spunto a stati d’animo che ognuno di noi ha dentro: certo, magari chi alcuni o chi altri.
Intervento di riqualificazione urbana nella città di Enna
Nell’accezione che oggi diamo al termine “città” quale significato vogliamo veramente attribuirgli? Città come mero agglomerato cementizio o come memoria storica di un passato che ancora ci appartiene? Spazio la cui percezione si dilata in funzione di elementi che scandiscono il passo del nostro tempo? Luogo o “non” luogo? Con l’avanzare della contemporaneità e dell’era “globale”, in cui ogni cosa principia a perdere quei contorni propri della specificità.
Analisi Storica e restauro
La costruzione di Sant’Agata alla Badia costituì per Vaccarini “un indubbio successo personale ed anche una straordinaria dimostrazione di bravura e competenza tecnica. È un’architettura radicale che impone la presenza e modifica l’intorno. Tuttavia l’architetto ha bisogno del consenso come dell’aria, ed allora l’architettura ha da essere suadente senza per questo rinunciare ad affermare la propria verità.
Storia e progetto per il recupero del Santuario di Milazzo
Capita a volte che il lavoro di restauro del patrimonio storico artistico sia reso difficile e complesso non tanto dalle difficoltà tecniche, che pure esistono, ma dalla necessità culturale di non far perdere, ma piuttosto di “mantenere”, di manu-tenere quella forza pulsante che un luogo possiede in maniera unica e che lo fa diverso dagli altri. Si tratta di tenere “in piedi” non solo le pietre, ma la forza che quelle connette e dà loro forma.