Description
Pensare e vivere in una società plurale significa anche pensare e vivere un’organizzazione o un’azienda plurale, nella quale ci sia, non soltanto posto e dignità per tutti, ma soprattutto una società ed un’organizzazione dove ogni singola identità, ogni cultura, ogni credo, possa riconoscere una parte di sé, portare le proprie peculiarità, scoprire e conoscere quelle altrui. Anche l’organizzazione, che diventa nel procedere pluralistico, può e deve modificarsi, evolversi, arricchire il “servizio offerto”, non solo in senso tecnologico, specialistico, ma anche culturale. Un’attenta “valorizzazione della diversità” rappresenta una vera e propria ricchezza per l’organizzazione, in termini di ricadute positive quali: performance, flessibilità ed in generale competitività del sistema stesso.I principali ostacoli nelle interazioni tra culture sono connessi, in primis, alle difficoltà di riconoscere ed accettare le diversità. I gruppi di variegate culture offrono contributi positivi per l’internazionalizzazione dei sistemi economico-sociali, avvicinando il management ai processi mondiali di cambiamento, non sempre di facile percezione, soprattutto da parte di organizzazioni “minori”, sia sul piano meramente culturale, sia per una più generale “diversità cognitiva”, capaci di determinare un significativo impatto sulla conoscenza, creando così spazio per rappresentazioni differenziate ed aperte ai processi di mutamento.
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